26.07.2025 – Ancora una volta brucia la Sicilia, cancellando la bellezza e il futuro del nostro territorio. Legambiente Sicilia ribadisce la necessità di provvedimenti radicali, l’applicazione delle norme esistenti e l’introduzione di nuovi strumenti
- data Luglio 26, 2025
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
0
Il caldo intenso di questi giorni ha provocato gli ennesimi gravissimi incendi in Sicilia, in aree rurali e boscate e nelle nostre aree naturali protette. Bruciano le riserve naturali della Sughereta di Niscemi, di Capodarso, dello Zingaro, di Monte Cofano, Cava Grande del Cassibile e tante altre, brucia il nostro inestimabile patrimonio di biodiversità e la speranza per un futuro basato sulla bellezza. Ed in questo momento, in cui si avvia la conta dei danni, l’emergenza purtroppo non è ancora finita, alimentata dalle alte temperature e dall’acuirsi della crisi climatica.
Accanto al dolore e alla rabbia per la perdita di biodiversità e bellezza, ancora più grave perché consapevoli dell’importantissimo ruolo di mitigazione delle temperature svolto dai nostri polmoni verdi, Legambiente Sicilia ribadisce la necessità di applicare in pieno le norme esistenti e di introdurre nuovi e più radicali strumenti.
In primo luogo vanno applicate pene severe ed esemplari nei confronti dei responsabili individuati, occorre contrastare i comportamenti che sono alla base di numerosi incendi nelle aree rurali, disincentivando ogni forma di utilizzo delle aree bruciate, e occorre anche dimostrare che gli incendi sono un danno per l’intera collettività.
Occorre potenziare sia le azioni di presidio e controllo del territorio, anche con l’uso delle forze dell’ordine e con l’esercito in caso di allerte meteo, sia le dotazioni e il personale addetto allo spegnimento, per intervenire con maggiore tempestività.
In questo momento Legambiente Sicilia chiede anche il divieto temporaneo di ogni attività di fruizione e del tempo libero nelle aree percorse dal fuoco ricadenti all’interno di parchi, riserve naturali e demani forestali, sia a fini di verifica di dissesti che per dare un segnale forte del gravissimo danno causato dagli incendi. E inoltre chiede alla Regione Siciliana di disporre una immediata indagine ispettiva per verificare l’esistenza dei catasti comunali degli incendi aggiornati e l’illegittimo utilizzo agricolo e/o edilizio delle aree percorse dal fuoco in passato.
È necessario qualificare il settore forestale e superare la cronica assenza di pianificazione e programmazione, rendendo obbligatoria la redazione dei piani di gestione forestale sostenibile e avviando l’elaborazione di una strategia forestale mai definita nella nostra Regione, sempre più importante per contrastare i fenomeni di desertificazione.
Occorre poi aumentare il controllo sociale su questo fenomeno, rendendo pubblici i dati, prevedendo l’obbligo in ogni Comune della nomina di un responsabile del catasto, con sanzioni per le inadempienze a carico dei funzionari e delle amministrazioni, operando per un maggiore coinvolgimento delle associazioni di cittadini e degli agricoltori, e avviando un’ampia campagna informativa.
In ultimo, Legambiente Sicilia chiede al Governo Regionale di assumere alcune iniziative a livello nazionale per l’inasprimento delle sanzioni, per potenziare la presenza dei Carabinieri Forestali in Sicilia a fini ispettivi e affinché i mezzi aerei per lo spegnimento siano solo di proprietà statale e gestiti dal pubblico, al fine di scongiurare interessi non leciti in questo settore, come già emerso alcuni anni fa in Sicilia e ipotizzato anche in altre inchieste nazionali.
Commenti recenti