08.09.2025 – Gestione dei rifiuti Sicilia: le associazioni ambientaliste e dei consumatori consegnano alla Corte dei conti una relazione tecnica sulle criticità della gestione emergenziale e ordinaria del settore dei rifiuti
- data Settembre 08, 2025
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Le associazioni Legambiente Sicilia, WWF Sicilia, Zero Waste Sicilia e Federconsumatori Sicilia hanno depositato oggi presso la Corte dei conti – Sezione di controllo per la Regione siciliana – una dettagliata relazione tecnica nell’ambito del contraddittorio avviato con la Deliberazione n. 214/2025/GEST, relativa alla gestione del ciclo dei rifiuti, all’economia circolare e alle politiche ambientali regionali.
Le associazioni, nella relazione tecnica di cui sopra, hanno messo in evidenza una serie di incongruenze degli atti regionali e commissariali durante la gestione ordinaria ed emergenziale rispetto alla normativa europea, nazionale e regionale in materia di diritto ambientale e ai principi efficienza, economicità, concorrenza e neutralità della P.A., e hanno soprattutto rappresentato i riflessi finanziari delle scelte impiantistiche e programmatorie, con particolare riguardo ai costi a carico della collettività;
Nella relazione tecnica, anche alla luce di puntuali rilievi emersi dalla bozza di referto della sezione di controllo della corte dei conti, è stato posto l’accento particolarmente sui seguenti aspetti critici:
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il persistente ritardo e la vaghezza del Piano regionale di gestione dei rifiuti, privo di un cronoprogramma chiaro e di indicatori verificabili;
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la compressione delle procedure partecipative e l’uso sistematico di commissariamenti e ordinanze straordinarie, che hanno ridotto trasparenza ed efficacia;
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la priorità assegnata a discariche e inceneritori, in contrasto con la gerarchia europea dei rifiuti, che privilegia prevenzione, riuso e riciclo;
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le scelte di localizzazione impiantistica discutibili sotto il profilo ambientale e giuridico, con possibili ricadute di illegittimità e concorrenza sleale;
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il sovradimensionamento della capacità di trattamento degli inceneritori che ingesserebbe lo sviluppo della raccolta differenziata con un aumento dei costi di conferimento che graveranno sulle tasche dei cittadini
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l’opacità nella gestione delle risorse pubbliche, con contabilità speciali non chiuse, affidamenti non trasparenti e duplicazioni di spesa.
Le associazioni ambientaliste stigmatizzano nella relazione come l’attuale modello siciliano ha prodotto un aumento strutturale dei costi di gestione dei rifiuti, scaricato sui bilanci comunali e sulle tariffe pagate dai cittadini, che risultano stabilmente più alte della media nazionale. Le scelte impiantistiche – in particolare il ricorso massiccio a discariche, inceneritori e trasferimenti fuori Regione – hanno comportato sprechi stimabili in centinaia di milioni di euro e rischiano di configurare veri e propri profili di danno erariale.
Le richieste delle associazioni
Alla luce delle evidenze raccolte, le associazioni chiedono alla Corte dei conti di:
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accertare le responsabilità contabili connesse alla persistente mala gestione del settore;
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sollecitare misure correttive per riallineare la Sicilia agli obiettivi europei di economia circolare e riduzione del conferimento in discarica e incenerimento.
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garantire che le risorse pubbliche siano impiegate in modo efficiente e trasparente, privilegiando prevenzione, riuso e riciclo rispetto a soluzioni di fine ciclo costose e dannose.
“La Sicilia non può permettersi di restare prigioniera di un’emergenza infinita – dichiarano congiuntamente le associazioni – e di sprecare ingenti risorse pubbliche per alimentare un ciclo che appartiene al passato. È necessario voltare pagina, adottando un modello virtuoso fondato su economia circolare, prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti, impianti per il recupero di materia e trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche”.
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