02.05.2025 – Rigassificatore di Porto Empedocle: notificato l’atto di intervento ad adjuvandum nel ricorso dinanzi al Tar del Lazio per l’annullamento della proroga concessa per la realizzazione dei lavori del rigassificatore. Un’opera che rischia di condannarci alla dipendenza del gas fossile per i prossimi 50 anni, allontanandoci dagli obiettivi di decarbonizzazione
- data Maggio 02, 2025
- autore ufficiostampa
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Con l’atto di intervento ad adiuvandum nel ricorso presentato da diverse associazioni ambientaliste e di categoria, Legambiente Sicilia, assistita dagli avvocati Daniela Ciancimino del foro di Agrigento e Diego Aravini del foro di Roma, copresidenti del Centro di Azione Giuridica di Legambiente, e che sarà discusso in udienza il prossimo 21 maggio, ribadisce la propria netta contrarietà al progetto di realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle.
“Continuiamo ad opporci al rigassificatore di Porto Empedocle – dichiara Tommaso Castronovo presidente di Legambiente Sicilia – così come a tutti gli impianti e le infrastrutture legate all’estrazione di fonti fossili, inquinanti e climalteranti, poiché condannerebbero la nostra regione e il Paese alla dipendenza dal gas fossile proveniente da altri Stati, allontanandoci dagli obiettivi di decarbonizzazione e neutralità climatica. È oramai evidente come famiglie e imprese continuino a pagare bollette energetiche salatissime a causa delle speculazioni sul prezzo del gas. Possiamo e dobbiamo liberarci dalle fonti fossili e dagli altissimi costi ambientali legati al loro sfruttamento, che continuano a gravare sui cittadini, accelerando la transizione energetica attraverso la diffusione degli impianti da fonti rinnovabili, a terra e a mare.
Il ricorso, in discussione davanti al TAR Lazio, chiede l’annullamento del decreto assessoriale regionale del 2023 che ha concesso una proroga per altri 70 mesi per la conclusione dei lavori del rigassificatore, inizialmente previsa entro il 2020.
Legambiente si era già opposta all’opera, evidenziando anche conflitti evidenti e insormontabili con i vincoli di tutela paesaggistica, idrogeologica ed archeologica. È previsto, infatti, che il rigassificatore venga realizzato a ridosso della Buffer Zone della Valle Dei Templi, inserita dal 1996 dall’UNESCO tra i beni patrimonio dell’umanità e dal 2000 parco archeologico e paesaggistico
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