09.07.2025 – Il Tar Catania accoglie il ricorso di Legambiente contro il permesso di costruire rilasciato dal Comune per il “recupero funzionale” dei ruderi militari di Punta della Mola e la loro trasformazione in abitazioni. Adesso si istituisca la riserva in conformità, scongiurando ogni possibilità di cementificazione della “Pillirina”
- data Luglio 10, 2025
- autore ufficiostampa
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Con la sentenza pubblicata oggi dal Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia – Sezione di Catania (Sezione IV), è stato accolto il ricorso presentato da Legambiente Sicilia contro il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Siracusa alla società Elemata Maddalena S.r.l., relativo a lavori di “riqualificazione nell’area costiera di Punta della Mola”, da realizzare mediante “restauro e consolidamento” dei ruderi della batteria militare “Emanuele Russo”. Il Comune di Siracusa aveva infatti assentito l’edificazione di abitazioni private poste a pochissimi metri dal mare, consentendo la trasformazione di fabbricati che non hanno mai avuto destinazione abitativa.
Legambiente e il Consorzio Plemmirio (intervenuta a sostegno del ricorso) contestavano la legittimità dell’intervento edilizio in una zona di altissimo pregio naturalistico, ricadente all’interno della Zona di Conservazione speciale (ZCS, ex Sito di Importanza Comunitaria) “Capo Murro di Porco, Penisola della Maddalena e Grotta Pellegrino” e prospiciente all’Area Marina Protetta del Plemmirio. Le principali doglianze riguardavano la presunta violazione dei vincoli paesaggistici, ambientali e urbanistici, la dubbia destinazione d’uso degli immobili oggetto di recupero, e la presunta inedificabilità della zona, la mancata valutazione di incidenza ambientale (VINCA), finalizzata ad accertare preventivamente se determinati progetti possano avere incidenza significativa sui Siti della Rete Natura 2000 (come quello in questione).
Proprio sull’omesso svolgimento della VINCA il Tar di Catania ha riconosciuto la fondatezza del ricorso. Infatti, sebbene la società controinteressata avesse depositato lo studio di incidenza e il Comune avesse informato il Dipartimento regionale competente, il Comune non ha espresso alcuna valutazione motivata sullo studio presentato, limitandosi a richiedere un parere alla Regione e a rilasciare il permesso di costruire in assenza di riscontro. Un modo di operare irrituale e contrario alle esigenze di tutela delle aree di particolare rilevanza naturalistica come la “Pillirina”. Così il Tar, chiarito che la valutazione di incidenza non può essere “tacita” ma deve risultare da un’istruttoria espressa e motivata, ha annullato il permesso di costruire, ordinando al Comune di riattivare l’iter procedimentale e di concludere l’autorizzazione solo dopo aver effettuato e motivato adeguatamente la VINCA.
Legambiente, neanche a dirlo, intende partecipare all’eventuale riapertura della procedura di Valutazione di Incidenza e invita le altre associazioni ambientaliste e chi ha a cuore la “Pillirina” di fare altrettanto, scongiurando che il Comune possa rilasciare ulteriori provvedimenti incompatibili con le esigenze di tutela di questo straordinario tratto di costa finora risparmiato dal cemento.
“Lo ripetiamo- conclude Tommaso Castronovo presidente di Legambiente Sicilia-, l’unica soluzione per offrire una prospettiva di fruizione sostenibile e economicamente duratura di questo luogo di impareggiabile bellezza è l’istituzione della Riserva Naturale Orientata della “Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena”, il cui iter è stato avviato nel 2011 ma non ancora concluso dalla Regione Siciliana. Istituzione che dovrà avvenire nel rispetto dei valori naturalistici, archeologici e paesaggistici dell’area e contemplare il vincolo di inedificabilità assoluta – così come del resto ha chiaramente statuito il CGA con sentenza emessa alcuni mesi fa di rigetto del ricorso proposto dalla società Elemata Maddalena avverso il Piano Paesaggistico. L’istituzione della riserva consentirà di tutelare la bellezza di un luogo di grande fascino, che racchiude in sé tutta la bellezza e la storia di Siracusa, e di scongiurare definitivamente la realizzazione di qualsiasi intervento edificatorio, sia la “rifunzionalizzazione” di costruzioni esistenti sia di nuovi manufatti per finalità turistiche”
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