18.11.2025 – 7°Forum QualEnergia Sicilia 2025 “ Il futuro è rinnovabile”. Sicilia sempre più rinnovabile, ma occorre accelerare per raggiungere gli obiettivi del Burden Sharing per la decarbonizzazione del paese e contribuire alla lotta alla crisi climatica
- data Novembre 18, 2025
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Secondo quanto illustrato nel corso della settima edizione del Forum QualEnergia Sicilia 2025 “Il futuro è rinnovabile”, l’appuntamento clou con il quale Legambiente Sicilia apre la campagna Sicilia Carbon Free giunta alla quinta edizione, il 2024 è stato un anno record per la diffusione delle energie rinnovabili a livello globale. Sono stati infatti installati oltre 582 GW di nuova capacità rinnovabile, con un incremento degli investimenti del 7% a livello mondiale.
Anche in Italia si è registrata un’accelerazione significativa, con 7,5 GW di nuova potenza installata nel solo 2024.
La Sicilia, in particolare, segna un incremento del +15,3% della potenza FER installata, raggiungendo un totale di 5.381,20 MW e 85.957 impianti rinnovabili presenti sul territorio. Il trend di crescita è trainato dal fotovoltaico, che segna un aumento del 23,6% di nuova potenza installata (+509 MW), e dall’eolico, che cresce del 9,4% (+213 MW).
Progressi importanti si registrano anche sul fronte delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): secondo l’elenco del GSE aggiornato al 30 settembre 2025, in Sicilia risultano 55 comunità (di cui 28 già attive), con 401 utenze e una potenza complessiva di 5.801,28 kW, prevalentemente nella provincia di Messina.
All’espansione infrastrutturale si accompagna un aumento della produzione elettrica da fonti rinnovabili, che raggiunge 7.134,34 GWh (+17,6%), di cui 3.044,65 GWh da fotovoltaico (+27,9%) e 3.871,76 GWh da eolico (+9,3%).
Tale crescita è avvenuta nonostante il crollo del 70,4% della produzione idroelettrica, scesa a soli 36,31 GWh, a causa della siccità estrema protrattasi dalla fine del 2023 per tutto il 2024. Le bioenergie registrano invece un incremento del 9,3%, con 181,62 GWh prodotti, confermandosi una fonte stabile e strategica nel mix energetico regionale.
Nel confronto tra regioni, la Sicilia si posiziona settima per produzione da rinnovabili (7.134,34 GWh) e quarta in Italia per potenza installata (5.381,20 MW), di cui 2.489,86 MW di eolico (seconda dopo la Puglia) e 2.673 MW di fotovoltaico (settima, nella classifica guidata dalla Lombardia).
Il mix energetico regionale risulta così composto:
- per potenza installata: fotovoltaico 49,7%, eolico 46,3%, idroelettrico 2,7%, bioenergie 1,4%;
- per produzione: eolico 54,3%, fotovoltaico 42,7%, bioenergie 2,5%, idroelettrico 0,5%.
Nel 2024, rispetto alla produzione elettrica totale siciliana, la generazione da fonti fossili rappresenta ancora il 55,6%, ma il dato è positivo se confrontato con il 66,2% del 2023. Di questo passo, osserva l’associazione, il sorpasso delle rinnovabili potrebbe avvenire a breve.
Tuttavia, nel 2025, il trend positivo sembra rallentare, come nel resto del mondo. Secondo Legambiente, le cause sono da ricercare anche in scelte politiche e normative “folli”, come il divieto di installare impianti fotovoltaici a terra, il pasticcio del decreto sulle aree idonee, la decisione di puntare sull’Italia come hub europeo del gas, con nuovi gasdotti e rigassificatori, il ritorno del nucleare nel dibattito energetico, e le posizioni contrarie al Green Deal europeo, dalla direttiva sull’abbandono dei motori endotermici e a quella sulle “case green”.
Nei primi nove mesi del 2025, infatti, si registra una frenata degli investimenti negli impianti utility scale (-28%) e solo 4,7 GW di nuova potenza installata.
Se non verranno adottate misure correttive urgenti per garantire certezza normativa e accelerare i procedimenti autorizzativi, l’Italia rischia un divario di circa 17 GW rispetto ai target del PNIEC.
A fine ottobre 2025, in Sicilia risultano connessi circa 395,10 MW di nuovi impianti a fonti rinnovabili, per un totale complessivo di 5.723,65 MW installati.
La ripartizione dell’installato cumulativo (al 31/10/2025) è la seguente:
- Eolico:484,00 MW (43,4%), Fotovoltaico: 2.979,66 MW (52,06%),Idroelettrico: 155,80 MW, Bioenergie: 104,19 MW
In ottica di burden sharing, la Sicilia ha un target di 10.485 MW al 2030, il che significa che da qui a quella data dovrà installare una potenza aggiuntiva per raggiungere 14.121,1 MW complessivi.
Nonostante la regione sia quasi in linea con il trend previsto per il 2025 (5.862,1 MW), resta un divario di circa 8.397 MW. Dal 1° gennaio 2021, infatti, sono stati installati 2.087,65 MW di nuova potenza.
Per rispettare gli obiettivi 2030, sarà necessario installare almeno 1.759,45 MW di FER nel 2026, o mantenere una media di 1.680 MW/anno nei prossimi cinque anni.
Se invece si dovesse proseguire con il ritmo attuale, di circa 420 MW/anno, la Sicilia raggiungerà il target solo nel 2050, con vent’anni di ritardo.
Per questo motivo, Legambiente Sicilia ritiene urgente aggiornare il PEARS, non solo da un punto di vista tecnico — come già avvenuto in seguito alla sentenza del CGA, che ha giudicato insensato impedire il repowering di impianti esistenti anche in aree classificate come non idonee — ma anche ridefinendo obiettivi più ambiziosi, in linea con quelli nazionali ed europei e con le nuove opportunità tecnologiche, come l’agrivoltaico e l’eolico offshore.
“Sarà fondamentale – dichiara Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia – anche in attesa del nuovo decreto del MASE, avviare un serio confronto istituzionale e sociale per l’individuazione delle aree idonee e delle cosiddette aree di accelerazione. L’obiettivo deve essere quello di evitare che la futura legge regionale, come già accaduto altrove, finisca per limitare la diffusione delle FER, compromettendo il raggiungimento dei target di installazione, necessari non solo per contrastare l’emergenza climatica, ma anche per promuovere nuove filiere industriali legate alle tecnologie pulite, rigenerare aree industriali dismesse e riconvertire quelle fortemente compromesse dall’inquinamento ambientale, come i poli petrolchimici siciliani. Solo così potremo garantire un futuro occupazionale sostenibile e tutelare la salute dei cittadini”
A conclusione del Forum è stata presentata l’Agenda Sicilia Carbon Free 2030.
A partire dai dieci punti del Decalogo per una Sicilia Rinnovabile, l’associazione, con l’Agenda Sicilia Carbon Free, lancia una serie di proposte e impegni per accompagnare la regione verso una transizione giusta, partecipata e sostenibile.
«Le rinnovabili – aggiunge Anita Astuto, responsabile Energia e Clima di Legambiente Sicilia – non sono solo una risposta alla crisi climatica: sono lavoro, sviluppo, innovazione, qualità della vita. La transizione energetica deve ridurre le disuguaglianze, non ampliarle: questo è il cuore del principio di giustizia climatica che attraversa l’Agenda, nata proprio per trasformare questa visione in un percorso operativo, articolato in cinque pilastri: Efficienza e Autoproduzione; Reti e Accumuli; Rinnovabili e Paesaggio; Industria e Finanza Green; Giustizia Climatica e Comunità Locali.
Questi pilastri traducono il Decalogo in obiettivi, strumenti e azioni concrete. È un percorso che richiede coraggio, partecipazione e una nuova alleanza tra istituzioni, associazioni, imprese, università e cittadini. La Sicilia può essere protagonista delfuturo e… il futuro è rinnovabile!”
Partner principali: a2a – Edison – Erg – Renexia
Partner sostenitore: Alta Capital
Partner: Alpiq – Asja Ambiente Italia – Consulting Engineering –
Edp renewebles – Dvp Solar – Engie – Enel – Fera Group –
Sorgenia – Terna -Tozzi Green
Partner Forum: Anev – AzzeroCO2 – Amperis





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