29.05.2021- EcoForum sui rifiuti e l’economia circolare: La provincia di Ragusa sempre più riciclona: a marzo 2021 il 70% di raccolta differenziata e 11 comuni su 12 sopra il 65%.
- data Maggio 29, 2021
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EcoForum provinciale Ragusa sui rifiuti e l’economia circolare
La provincia di Ragusa sempre più riciclona: a marzo 2021 il 70% di raccolta differenziata e 11 comuni su 12 sopra il 65%. Monterosso Almo unico Comune Rifiuti Free con una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore a 75kg/ab.
La provincia di Ragusa conferma il percorso intrapreso già da alcuni anni nella direzione dell’economia circolare con una raccolta differenziata che nel 2020 ha superato il 60% e che già nei primi mesi del 2021 sfiora il 70%, con 11 comuni su 12 oltre il 65%.
Tutti i comuni della provincia sono passati al servizio di raccolta porta a porta che si sta rivelando il sistema più efficace, come dimostra Scicli che, in meno di 1 anno, è passato dal 30% al 66%.
Non mancano certo le criticità, come è emerso in occasione dell’Ecoforum provinciale sui rifiuti e l’economia circolare svoltosi in diretta streaming dal Libero Consorzio di Ragusa. In particolare, è stata evidenziata la difficoltà a gestire la crescente quantità di organico prodotta dai comuni, 42.000 t/a, per i ritardi nell’attivare e adeguare l’impianto di compostaggio di Vittoria, che consentirebbe, insieme a quello di Cava dei Modicani, l’autosufficienza nell’ambito provinciale ma che, al momento, costringe diversi Comuni ad esportare l’umido anche fuori regione con costi enormi.
Allo stesso modo, occorre aumentare la qualità del rifiuto differenziato (oltre il 25% risulta contaminato, come denunciato da Fabio Ferreri, dirigente della SRR Ragusa provincia) attraverso un maggiore coinvolgimento dei cittadini e degli operatori commerciali per una corretta separazione dei rifiuti, un’adeguata informazione, maggiori controlli e il passaggio alla tariffa puntuale.
Proprio in questi giorni la provincia di Ragusa ha vissuto un’emergenza legata anche all’impossibilità di conferire il rifiuto secco residuo biostabilizzato nella discarica di Gela per un indice respirometrico dinamico potenziale superiore alla norma che ha rilevato l’elevata presenza di organico e che ha causato, a catena, una serie di disservizi nella raccolta differenziata. Questo episodio, ancora una volta, sottolinea la necessità e l’urgenza di migliorare il sistema di gestione del servizio e dell’impiantistica, anche in vista degli obiettivi sfidanti e selettivi dell’economia circolare.
“Riteniamo che l’unica strada per uscire definitivamente dall’emergenza sia quello di puntare alla riduzione, al riuso e alla raccolta differenziata di qualità e ad un impiantistica innovativa del recupero e del riciclo che sia quanto più vicina ai luoghi di produzione dei rifiuti- dichiara Tommaso Castronovo coordinatore di Sicilia Munnizza Free e responsabile rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia. Prospettare ai Sindaci e alle SRR, come sta facendo la Regione, la soluzione degli inceneritori per risolvere il problema della gestione del secco residuo è solo ingannevole, o meglio, come ha detto il Sindaco di Giarratana, una fuga dalla realtà, poiché oltre ad essere un investimento oneroso sia per il pubblico che per il privato, verrebbe pagato comunque dalle tasse dei siciliani con costi di conferimento di 200€/t. Inoltre, ci vorrebbero non meno di 7 -10 anni per la loro realizzazione e di fatto impedirebbe il raggiungimento gli obiettivi selettivi e sfidanti di riciclo previsti dalle direttive europee sull’economia circolare”.
“Raccogliamo e condividiamo la preoccupazione dei Sindaci, delle SRR e degli operatori del settore – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – sulla riforma degli ambiti ottimali proposta dal Governo e della trasformazione delle SRR in ADA che rischia ancora di più ingessare e paralizzare il sistema come lo è stato nei precedenti anni. Bisogna dare invece piena attuazione alla legge 9/2010, riconducendo gli ambiti ottimali a quanto previsto dalla norma nazionale e alle esigenze dei territori, adeguandola ai nuovi obiettivi di riciclo e far si che le SSR si assumano le loro responsabilità, mettendoli però nelle condizioni di funzionare pienamente con tempi, risorse e procedure certe in particolare nella gestione dell’impiantistica”.
All’EcoForum sono intervenuti diverse realtà industriali e start up della provincia dell’economia circolare che hanno anche loro sottolineato le difficoltà a definire e realizzare investimenti e creare occupazione a causa dei ritardi e le incertezze legate al rilascio delle autorizzazioni e anche dell’adozione dei criteri minimi ambientali da parte delle amministrazioni pubbliche per poter generare quella domanda dei prodotti riciclati del mercato dell’economia circolare.
L’intero Ecoforum provinciale è disponibili sui canali social di Legambiente Sicilia
https://www.facebook.com/watch/live/?v=838687370410707&ref=watch_permalink
https://www.youtube.com/watch?v=bN6ay0V7ej0
29 maggio 2021
Ufficio stampa Teresa Campagna 338 2116468
14.04.2021 – La Sicilia sull’orlo dell’ennesima “Emergenza rifiuti programmata”. Il Governo regionale punta su soluzioni inadeguate ed anacronistiche. Appello di WWF Sicilia, Rifiuti Zero Sicilia e Legambiente Sicilia che dicono no alla costruzione di nuovi inceneritori
- data Aprile 14, 2021
- autore ufficiostampa
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Impianti prevalentemente pubblici di gestione della frazione organica dei rifiuti; investimenti in “Fabbriche dei Materiali”; estensione del “porta a porta” con tariffazione puntuale; applicazione di piani di prevenzione atti a ridurre la mole di rifiuti prodotti; una pianificazione seria, trasversale e l’apertura di un concreto dibattito a valere sulla spesa dei fondi previsti dal PNRR sulla transizione ecologica. Queste le richieste di WWF Sicilia, Rifiuti zero Sicilia e Legambiente Sicilia, in un appello al governo regionale affinché rispetti l’applicazione delle leggi e l’osservanza delle direttive europee, attui strategie impiantistiche basate sull’osservanza della gerarchia dei rifiuti, e soprattutto preveda l’intervento del pubblico per l’apertura degli impianti che servono realmente al territorio e lo sviluppo economico dell’isola.
Per le associazioni ambientaliste è inaccettabile che la nuova politica ambientale sui rifiuti si baserà sulla costruzione degli inceneritori, invertendo la rotta e inficiando la strategia che aveva finalmente permesso alla Sicilia di avviare processi di normalizzazione nella gestione. L’obiettivo “discarica zero” grazie agli inceneritori non è credibile, fermerebbe la raccolta differenziata, rallenterebbe la raccolta domiciliare dei comuni già in difficoltà per la mancanza di impianti a cui conferire la differenziata e si produrrebbe comunque dal 22 al 27% di scorie speciali da smaltire in qualche nuova discarica. La costruzione e la loro messa in funzione richiederebbero almeno 7 anni; sarebbe molto più onerosa di altre soluzioni e non si ripagherebbe prima di 20 anni, condannando la Sicilia al medioevo nella gestione dei rifiuti.
EcoForum provinciale Catania sui rifiuti e l’economia circolare 12.3.2021
- data Marzo 10, 2021
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- In COMUNICATI STAMPA, Rifiuti, Senza categoria
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Primo appuntamento della 3^ edizione di Sicilia Munnizza Free Venerdi 12 Marzo dalle 9.30. Si inizia da Catania con l’EcoForum provinciale, insieme ad esperti e ai soggetti responsabili, pubblici e privati, della gestione del ciclo dei rifiuti della provincia. Sarà un confronto sui progetti buoni che servono, e anche quelli cattivi che non servono, per raggiungere gli obiettivi sfidanti dell’economia circolare.
L’EcoForum provinciale sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social di Sicilia Munnizza Free e Legambiente Sicilia, dall’Ecostazione- Centro di riuso di Caltagirone.
Nella prima sessione, confronto con esperti e realtà industriali, pubbliche e private, sul nuovo modello industriale per l’economia circolare. La seconda sessione sarà dedicata alle criticità nella gestione del ciclo dei rifiuti e le buone pratiche dell’economia circolare nella provincia di Catania. Nella terza sessione saranno affrontate, con i responsabili locali e regionali, le strategie e le prospettive dell’economia circolare.
Programma Ecoforum Provinciale Catania 12.3.2021
Sicilia Munnizza Free è patrocinato dal Dipartimento Regionale dei Rifiuti –Assessorato Regionale Energia e servizi di pubblica utilità -Regione Sicilia e dall’Anci Sicilia
Il progetto è sostenuto da: CONAI, ASJA, LVS GROUP, AGESP, SARCO, A2A, SEAP e NOVAMONT, Kalat IMPIANTI
10 marzo 2021
Ufficio stampa Teresa Campagna 338 2116468
12.06.2020 – “Rinuncio al prestito e firmo anche io l’appello. Faremo la mostra al Mart con un’altra opera”. Il progetto è riferito al “Seppellimento di Santa Lucia”, opera di Caravaggio conservata a Siracusa. Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia: “Spero che sia un’altra provocazione di Sgarbi”
- data Giugno 12, 2020
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“Sarebbe un delitto perdere questa opportunità. Risorse economiche, progetti, analisi, studi, verifiche, ricollocazione, rilancio della borgata di Santa Lucia, tutto cancellato da una polemica ottusa, inutile, sterile e controproducente.
Leggi tutto»9.05.2020 – Webinar formativi: “La corretta applicazione della gestione del ciclo dei rifiuti per uscire dall’emergenza”
- data Maggio 09, 2020
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Sicilia Munnizza Free: Webinar formativi “La corretta applicazione della gestione del ciclo dei rifiuti per uscire dall’emergenza“.
Dal 12 maggio riprenderanno i seminari formativi già programmati prima del lockdown e gioco forza sospesi. Tenendo conto delle restrizioni ancora in vigore abbiamo rimodulato i workshop, inizialmente previsti in sala, in singoli webinar di 1h e 30′.
I webinar si svolgeranno a maggio e giugno e potranno essere seguiti, gratuitamente, sulla piattaforma Gotowebinar, previa iscrizione sul sito di Anci Sicilia http://www.anci.sicilia.it/iscrizioni .
Qui il calendario dei webinar di maggio
Nei webinar proposti, rivolti ad amministratori locali, dirigenti e funzionari degli uffici tecnici e tributi, operatori del settore, saranno approfonditi: il modello di gestione integrata del servizio di raccolta differenziata e le modalità di controllo dello stesso, il passaggio alla tariffa puntuale con la modifica del sistema di calcolo e riscossione dei tributi, il ruolo dei consorzi di filiera del recupero e del riciclo e le opportunità per i comuni, la pianificazione e la gestione dell’impiantistica d’ambito, la comunicazione ai cittadini.
Secondo l’attuale apparato normativo europeo, il recupero di materia è ormai l’unica strategia accettata in sede continentale per la gestione rifiuti. Bisogna ridurne la produzione, ma per quelli prodotti bisogna evitare al massimo tanto l’abbancamento in discarica quanto la distruzione di materia tramite incenerimento.
Tutte le esperienze maturate negli ultimi tre decenni, tanto in Italia quanto nel resto d’Europa, ci indicano univocamente come sistema più efficace per avviare al recupero la maggiore quantità di materia proveniente dai rifiuti urbani la raccolta differenziata domiciliare.
In Sicilia il sistema sconta dei problemi che sinora hanno impedito alla regione di raggiungere i limiti minimi di legge:
- l’enorme ritardo accumulato dalle tre aree metropolitane nell’avvio di una vera raccolta domiciliare;
- la scarsa qualità della raccolta differenziata, anche in molti territori in cui le quantità hanno raggiunto e superato i limiti imposti dalla legge;
- l’assenza di una impiantistica d’ambito capace di ridurre notevolmente i costi per l’avvio al riciclo della materia.
Considerata la centralità dei comuni nell’attuale sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia, Legambiente e ANCI Sicilia hanno ritenuto particolarmente importante organizzare delle giornate di formazione per fornire a tutti i soggetti che hanno un ruolo attivo nel sistema, amministratori, tecnici comunali, aziende di gestione del servizio di raccolta, i contenuti necessari per mettersi alle spalle al più presto l’attuale situazione di difficoltà.
Grazie al contributo di alcune tra le migliori esperienze e competenze maturate in questi anni, con queste giornate di formazione ci si pone l’obiettivo di affrontare in dettaglio tutte le questioni sottese ai tre macro problemi sopra elencati, per avviarli a soluzione.
Solo con il contributo e la fattiva collaborazione di tutti anche in Sicilia si potranno raggiungere i livelli di efficacia, efficienza e economicità prescritti dal codice dell’ambiente quali condizioni per garantire un minore impatto sull’ambiente e minori costi per i nostri cittadini.
“Non vogliamo ritornare alla normalità, perché la normalità era il problema”
Modalità d’ iscrizione
La partecipazione ai webinar è gratuita.
L richiesta di iscrizione ai webinar dovrà avvenire esclusivamente previa registrazione al sito http://www.anci.sicilia.it/iscrizioni, compilando il relativo form.
Agli iscritti sarà inviato il collegamento alla piattaforma GoToWebinar
Workshop formativi: La corretta applicazione della gestione del ciclo dei rifiuti per uscire dall’emergenza
- data Febbraio 18, 2020
- autore UFFICIO STAMPA
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🔴 Attenzione: Nostro malgrado siamo costretti a rinviare i workshop formativi del 26 e 27 febbraio ( 1° ciclo) stante l’indisponibilità di alcuni relatori a partecipare in ragione delle misure precauzionali adottate dalle regioni a rischio di contagio. Appena possibile vi comunicheremo le nuove date.
Al momento rimangono confermate le date del 2° e 3° ciclo.
La corretta applicazione della gestione del ciclo dei rifiuti per uscire dall’emergenza
Palermo e Catania
1° ciclo 2° ciclo 3° ciclo
26 – 27 febbraio 2020 10 – 11 marzo 2020 25 – 26 marzo 2020
Secondo l’attuale apparato normativo europeo, il recupero di materia è ormai l’unica strategia accettata in sede continentale per la gestione rifiuti. Bisogna ridurne la produzione, ma per quelli prodotti bisogna evitare al massimo tanto l’abbancamento in discarica quanto la distruzione di materia tramite incenerimento.
Tutte le esperienze maturate negli ultimi tre decenni, tanto in Italia quanto nel resto d’Europa, ci indicano univocamente come sistema più efficace per avviare al recupero la maggiore quantità di materia proveniente dai rifiuti urbani la raccolta differenziata domiciliare.
In Sicilia il sistema sconta dei problemi che sinora hanno impedito alla regione di raggiungere i limiti minimi di legge:
- l’enorme ritardo accumulato dalle tre aree metropolitane nell’avvio di una vera raccolta domiciliare;
- la scarsa qualità della raccolta differenziata, anche in molti territori in cui le quantità hanno raggiunto e superato i limiti imposti dalla legge;
- l’assenza di una impiantistica d’ambito capace di ridurre notevolmente i costi per l’avvio al riciclo della materia.
Considerata la centralità dei comuni nell’attuale sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia, Legambiente e ANCI Sicilia hanno ritenuto particolarmente importante organizzare delle giornate di formazione per fornire a tutti i soggetti che hanno un ruolo attivo nel sistema, amministratori, tecnici comunali, aziende di gestione del servizio di raccolta, i contenuti necessari per mettersi alle spalle al più presto l’attuale situazione di difficoltà.
Grazie al contributo di alcune tra le migliori esperienze e competenze maturate in questi anni, con queste giornate di formazione ci si pone l’obiettivo di affrontare in dettaglio tutte le questioni sottese ai tre macro problemi sopra elencati, per avviarli a soluzione.
Nei tre cicli proposti, rivolti ad amministratori locali, dirigenti e funzionari degli uffici tecnici e tributi, operatori del settore, quindi saranno approfonditi: il modello di gestione integrata del servizio di raccolta differenziata e le modalità di controllo dello stesso, il passaggio alla tariffa puntuale con la modifica del sistema di calcolo e riscossione dei tributi, il ruolo dei consorzi di filiera del recupero e del riciclo e le opportunità per i comuni, la comunicazione ai cittadini.
Solo con il contributo e la fattiva collaborazione di tutti anche in Sicilia si potranno raggiungere i livelli di efficacia, efficienza e economicità prescritti dal codice dell’ambiente quali condizioni per garantire un minore impatto sull’ambiente e minori costi per i nostri cittadini.
📌il primo ciclo si svolgerà il 26 e 27 febbraio 2020 riguarderà il modello di gestione integrata del servizio di raccolta differenziata e le modalità di controllo dello stesso
📌Il secondo ciclo si svolgerà il 10 e 11 marzo 2020 riguarderà le modalità di tariffazione del servizio e il passaggio alla tariffa puntuale e il ruolo dei consorzi di filiera del recupero/riciclo e le opportunità per i comuni.
📌Il terzo ciclo si svolgerà il 25 e 26 marzo tratterà le modifiche organizzative nella gestione del servizio imposte dal modello di Raccolta domiciliare differenziata e i piani di comunicazione del servizio.
✅Modalità d’ iscrizione
l’accesso al seminario sarà consentito fino ad esaurimento dei posti disponibili e la richiesta di iscrizione al seminario dovrà avvenire esclusivamente previa registrazione al sito http://www.anci.sicilia.it/iscrizioni, compilando il relativo form.
Scarica il programma del 1° ciclo Workshop formativi_26-27 febbraio 2020 f-1
10.02.2020 – “Basta spot, le case abusive a Triscina vengano abbattute. L’amministrazione comunale dia delle risposte concrete”. Dichiarazione di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia
- data Febbraio 10, 2020
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“Riprendono davvero le demolizioni a Triscina o è solo uno spot, per sopire le polemiche dopo le nostre denunce? Qual è il programma di demolizioni per le oltre 50 case ancora da abbattere previste dalle delibere dei commissari? Sono state fatte le comunicazioni agli abusivi che hanno avuto le case abbattute per ottenere da parte loro il pagamento delle spese sostenute? E cosa sta facendo l’Amministrazione comunale per continuare quest’opera di ripristino della legalità? Visto che sono ancora decine e decine le case abusive da abbattere”.
07.02.2020-““Rap: Regione e Comune non continuino a rimbalzarsi le responsabilità tra chi questa situazione l’ha creata e chi deve risolverla.
- data Febbraio 07, 2020
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“Rap: Regione e Comune non continuino a rimbalzarsi le responsabilità tra chi questa situazione l’ha creata e a chi deve risolverla. La Regione sostenga il costo di trasporto dei rifiuti nelle altre discariche, ma chieda al Comune di realizzare un piano straordinario per estendere la raccolta differenziata in tutta la città entro il 2020. Si ottimizzi il servizio attuale con le risorse umane a disposizione che sono pari a quelli di una città come Milano ma che serve il triplo degli abitanti di Palermo”. Dichiarazione di Tommaso Castronovo, circolo Legambiente Palermo e coordinatore della campagna Sicilia Munnizza Free.
Non possiamo che essere preoccupati per i continui allarmi lanciati sulla situazione economica della RAP che, se confermati, aggraverebbero la già precaria situazione del servizio di raccolta e di spazzamento della città. Ma non vogliamo che, anche questa volta, Regione e Comune continuino a rimbalzarsi le responsabilità tra chi questa situazione l’ha creata e chi deve risolverla. La Regione aveva promesso che avrebbe sostenuto i costi del trasferimento (7,5 milioni di euro) in altre discariche dei rifiuti prodotti dai cittadini palermitani. Lo faccia, senza perdere tempo, ma contestualmente chieda al Comune, come conditio sine qua non, di predisporre e realizzare un piano straordinario per estendere la raccolta differenziata porta a porta in tutta la città entro l’anno. Non è più accettabile che si continui a chiedere soldi alla Regione e a tutti i contribuenti siciliani per gettarli in quel pozzo senza fondo che è la discarica di Bellolampo. Se è necessario, si impegnino invece quei soldi per acquistare mezzi e attrezzi per potenziare la raccolta differenziata in tutta la città. A questo punto non avremo bisogno di altre discariche né a Bellolampo nè altrove, mentre occorrono impianti per il trattamento per l’organico e per il recupero e il riciclo delle materie prime seconde. Leggiamo che il Comune di Palermo si limiterebbe quest’anno a servire con la differenziata solo 250 mila abitanti e che punterebbe ai centri comunali di raccolta. Riteniamo, sulla base delle evidenze locali, che fino a quando ci saranno cassonetti stradali in giro per la città questi servizi funzioneranno poco e male. È necessario ottimizzare il servizio attuale con le risorse umane a disposizione che sono pari a quelli di una città come Milano ma che serve il triplo di abitanti di Palermo e la cui performance superano il 65% di raccolta differenziata”
Caltanissetta: 2° EcoForum Provinciale sui Rifiuti e l’Economia Circolare. Premiati i Comuni e le scuole ricicloni. La denuncia dei Sindaci sugli alti costi di conferimento dell’organico
- data Gennaio 18, 2020
- autore UFFICIO STAMPA
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Caltanissetta: 2° EcoForum Provinciale sui Rifiuti e l’Economia Circolare
Il paradosso denunciato dai Sindaci della provincia di Caltanissetta sui costi di conferimento dell’organico più alti che portarli in discarica. Premiati 9 comuni su 24 che hanno superato il 65% di raccolta differenziata e le scuole riciclone e dell’economia circolare.
2° EcoForum provinciale sui Rifiuti e l’Economia circolare. Nella provincia di Caltanissetta la raccolta differenziata (R.D.) dei rifiuti ha raggiunto la media del 45,46% (26,83% nel 2016). Il trend di Raccolta Differenziata (R.D.) ha avuto una forte crescita nella SSR CL Nord, dal 10,69% al 46,28% negli ultimi 4 anni, e una flessione nella SSR CL SUD, dal 51,02% al 44,74% negli ultimi tre anni. Il 40% dei Comuni (9 su 22) ha comunque già superato la soglia del 65%, con comuni come Montedoro che ha superato l’80%.
Tuttavia come denunciato dai diversi sindaci presenti ci si scontra con l’insufficiente presenza di impianti pubblici e privati nel territorio capaci di trattare l’organico ( solo un impianto di Compostaggio, da 10.000 Ton/annue presente nella zona industriale di Gela, pari a circa un quinto delle esigenze dell’intera provincia ) che costringe a portare l’umido in altri impianti fuori provincia e con il paradosso che i costi di conferimento dell’umido ai predetti impianti sono più alti (circa 150-180 €/Ton di quelli che comporterebbe il costo di conferimento in discarica(90-120 €/Ton)Ciò, secondo gli stessi, depotenzia tale raccolta selettiva e induce una generale demotivazione.
Per come emerso durante l’EcoForum nessun impianto pubblico (di selezione, trattamento e recupero, TMB, discariche, centri di compostaggio, per recupero del biogas, etc.) è in fase di realizzazione nella SRR CL Nord ed anche la progettazione del centro di compostaggio di contrada Pervolidda (San Cataldo) è al momento ferma, mentre è in fase di ultimazione (Primavera del 2020) un’ulteriore vasca della discarica di contrada Timpazzo (Gela), che avrà una capacità di 700.000 m3.
Per il presidente di Legambiente Caltanissetta Ivo Cigna, la strada imboccata, seppur con tempi eccessivamente lenti e scelte a volte discutilibi, è comunque quella giusta: rifiuti zero ed impianti mille per l’economia circolare. Ciò però richiede scelte e iter progettuali più veloci, una pianificazione regionale (fondata sulle nuove direttive europee di economia circolare) non più procrastinabile, più coraggio e più coerenza da parte dei sindaci e dei cittadini impegnati nel raggiungere sempre più elevate percentuali di raccolta differenziata; coraggio anche nell’accettare la realizzazione di impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti differenziati nei propri territori che possono portare a concreti benefici nella riduzione della bolletta oltre ad occupazione e sviluppo
Durante l’incontro sono inoltre intervenuti, per raccontare le buone pratiche nel settore della raccolta differenziata dei rifiuti e dell’economia circolare: il Sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri, la D.S. dell’I.I.S.S. “Sen. A. Di Rocco” Giuseppina Terranova con il Prof. Referente Giampiero Modaffari.
Ecco i Comuni Ricicloni della provincia di Caltanissetta (che hanno superato il 65% di raccolta differenziata nei primi sette mesi del 2019 – dati DRAR): 79,9% Butera, 79,1% Butera, 74,2% Delia, 73,5% Villalba, 71% Vallelunga, 70,2% Milena, 66,5% Marianopoli, 65,5% Campofranco, 65,3% Resuttano.
Queste le Scuole della Provincia premiate (dal Dirigente della Provincia del settore Scuola Renato Mancuso) per la messa in atto di progetti virtuosi in tema di raccolta differenziata e azioni di decarbonizzazione: I.I.S.S. “Sen. A. Di Rocco”, I.I.S.S. “Carlo Maria Catafa”, I.I.S.S. “S. Mottura”.
Vedi la galleria fotografica https://bit.ly/38jMIWF
Sicilia Munnizza Free è patrocinata dall’Anci Sicilia e dal Dipartimento Acqua e rifiuti della Regione Siciliana
Gold Partner: Conai
Partner Principali: Asja, Snam, Dusty
Partner sostenitori: Agesp. LvsGroup
Partner: A2A energie, Coldiretti Sicilia
Caltanissetta, 18 Gennaio 2020
Ufficio stampa Teresa Campagna
(cell. 338 2116468)
EcoForum provinciale sui Rifiuti e l’Economia Circolare: Nella provincia di Agrigento quasi la metà dei comuni ha raggiunto il 65% di raccolta differenziata
- data Dicembre 13, 2019
- autore UFFICIO STAMPA
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La provincia di Agrigento è quella che negli ultimi anni si è maggiormente impegnata nel gestire il ciclo dei rifiuti. In meno di due anni quasi la metà dei comuni ha raggiunto il 65% di raccolta differenziata
2° EcoForum provinciale sui Rifiuti e l’Economia circolare. La provincia di Agrigento è quella che negli ultimi anni si è maggiormente impegnata nel gestire il ciclo dei rifiuti. In meno di due anni quasi la metà dei comuni ha raggiunto il 65% di raccolta differenziata, tra cui Agrigento e Sciacca, ed alcuni con percentuali che sfiorano il 90% come Calamonaci, e diversi i progetti delle due SRR per dotare la provincia della necessaria impiantistica pubblica per il trattamento della Forsu. In occasione del 2° EcoForum provinciale svoltosi a Sciacca tuttavia sono state sollevate da diversi sindaci e dai dirigenti della SRR diverse obiezioni per i tempi lunghi della Regione nel concedere le autorizzazioni per i progetti per la realizzazione degli impianti presentati (1-2 anni) dalle SRR e per la mancanza di una regolazione dei costi di trasferimento in discarica della RSU e negli impianti di trattamento dell’organico. Comunque la strada imboccata è quella giusta: rifiuti zero ed impianti mille per l’ economia circolare. Ma, questo richiede che ci sia più coraggio e più coerenza da parte dei sindaci e dei cittadini impegnati nel raggiungere sempre più elevate percentuali di raccolta differenziata, nell’ accettare la realizzazione di impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti differenziati nei propri territori che possono portare a concreti benefici nella riduzione della bolletta oltre ad occupazione e sviluppo.
Ecco i Comuni Ricicloni della provincia di Agrigento (che hanno superato il 65% di raccolta differenziata nel primo quadrimestre 2019 -dati DRAR)
89,0% Calamonaci
83,5% Villafranca Sicula
81,4% Lucca Sicula
78,7% Ribera
78,2% Comitini
77,6% Sant’Angelo Muxaro
77,3% Sambuca di Sicilia
74,7% Santa Elisabetta
74,5% Santa Margherita di Belice
73,8% Burgio
72,8% Joppolo Giancaxio
72,7% San Giovanni Gemini
71,8% Cattolica Eraclea
71,6% Sciacca
71,3% Montevago
69,6% Racalmuto
69,4% Cammarata
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