20.10.2023 – 6° EcoForum regionale sui rifiuti e l’economia circolare. I Cantieri dell’economia circolare
- data Ottobre 20, 2023
- autore UFFICIO STAMPA
- In COMUNICATI STAMPA
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Si è svolta oggi la 6^ edizione dell’EcoForum regionale sui rifiuti e sull’Economia circolare. Proficuo il dibattito scaturito dalle quattro sessioni che hanno coinvolto amministratori locali, regionali e imprenditori. Nel corso dei lavori è emerso che 270 comuni ricicloni hanno superato il 65% di Raccolta Differenziata, comuni grandi e piccoli, costieri e montani. Sempre più numerosi i comuni rifiuti free, 70 al dicembre 2022, che producono meno di 75 kg di rifiuti indifferenziati per abitante all’anno e sfuggono alle cicliche crisi dovute all’esaurimento delle discariche. Questa realtà coinvolge oltre 2 milioni e mezzo di cittadini che nel 2022, hanno consentito comunque di superare in Sicilia il 50% di RD, arrivando al 52,8%. Una soglia purtroppo ancora lontana dall’obiettivo minimo del 65% che doveva essere raggiunto 11 anni fa. Su di essa gravano le performance delle 3 città metropolitane siciliane, Palermo, Catania e Messina, responsabili del conferimento in discarica di oltre il 50% dei rifiuti indifferenziati prodotti annualmente nella nostra regione.
È necessario che queste 3 città efficientino, rapidamente, il loro sistema di gestione di raccolta puntando all’adozione del porta a porta diffuso in tutta la città, come ha fatto Messina a partire dal maggio 2021 e come sta facendo Catania da poco, e come deve fare, rapidamente, anche Palermo.
Anche per ottimizzare l’aspetto economico, è essenziale comprendere che il corretto ed efficiente impiego delle risorse umane è una delle chiavi per riequilibrare i piani economici e finanziari dei costi del servizio. Questo, a sua volta, può portare a una riduzione della tariffa a carico dei cittadini.
Sistema che deve passare dall’anacronistica tassa, calcolata sui mq e sui componenti del nucleo familiare, alla tariffa puntale che si basi sulla effettiva produzione di rifiuti indifferenziati, consentendo di ristabilire una reale equità del costo del servizio in base al principio “chi inquina paga” contribuendo, infine, a ristabilire la fiducia del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione. I vantaggi sono evidenti: dove è stata applicata la tariffa puntuale c’è stato un balzo in avanti di decine di punti percentuali nella raccolta, si è registrata una riduzione significativa della produzione di secco residuo, sono stati intercettati migliaia di evasori del tributo, e si sono drasticamente ridotti gli abbandoni illegali, arrivando in ultima analisi ad una riduzione dei costi della tariffa per il cittadino.
Per quanto riguarda i fondi del PNRR, in Sicilia saranno, finalmente realizzati impianti, pubblici e privati, essenziali per gestire le diverse filiere del riciclo:
impianti per il trattamento dell’organico, per la produzione di compost e biogas, 3 in provincia di Palermo (a Bellolampo, Corleone, Castellana Sicula), 3 in provincia di Messina (Mazzarà, San Filippo del Mela, e nella città di Messina), e un impianto a Priolo Gargallo dove in precedenza si trovava una discarica, impianti per la selezione, la valorizzazione e riciclo delle frazioni secche differenziabili come carta, plastica, vetro e metalli, che saranno a Corleone, a Castellana, a Bellolampo, a Termini Imerese, a Catania.
In Sicilia saranno realizzati anche 2 impianti nell’ambito dei progetti FARO dell’economia circolare, uno a Palermo (a Bellolampo) e uno a Messina, gestiti dalle rispettive SRR
Sarà necessario invece al più presto realizzare altri impianti di riciclo, quelli per gestire i RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) da cui estrarre le materie critiche necessarie e indispensabili per accelerare anche sulla transizione energetica e digitale. La stessa necessità sussiste per il riciclo dei PFU (Pneumatici Fuori Uso) e per i rifiuti da costruzione e demolizione. Tali cantieri dovranno essere completati per la maggior parte entro la fine del 2026 per raggiungere, senza ritardi, gli obiettivi ambiziosi e selettivi di riciclo e riutilizzo previsti per il 2030-2035.
“Per raggiungere tali scopi – dichiara Tommaso Castronovo, responsabile Rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia – è urgente semplificare il quadro normativo, rivisitare la struttura degli uffici regionali e comunali per ottimizzare i processi autorizzativi, non perdendo più tempo e soldi come è successo con tutte le programmazioni europea gestire dalla regione siciliana garantire l’elaborazione di progetti di eccellenza.
Parallelamente, è di estrema urgenza rendere efficiente il sistema, riportando la titolarità delle competenze relative ai servizi di gestione della raccolta rifiuti all’interno degli ambiti ottimali, che dovranno trasformarsi in forma di consorzi pubblici di comuni, così come nel resto del Paese, prevedendo una significativa riduzione del numero di tali consorzi, secondo i criteri previsti dall’art. 200, comma 1 del Dlgs 152/2006 abrogando quell’abominio gestionale delle legge 3 del 2013 che ha previsto gli ARO. Infine, è necessario che la Regione cambi la norma che prevede una distanza minima di 3 km dal centro abitato per la realizzazione degli impianti a servizio della raccolta differenziata e del riciclo. Se rimanesse, infatti, molti progetti per l’economia circolare ammessi a finanziamento dal PNRR non potrebbero essere realizzati”.
“La Sicilia – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è una regione di fronte ad un bivio: sta crescendo la differenziata in tutte le province, che sta finalmente arrivando anche nelle grandi città, e ci sono società pubbliche e imprese private che hanno impianti industriali all’avanguardia per il riciclo. Ma invece di spingere nella direzione che l’Europa ha indicato con la direttiva europea sull’economia circolare, velocizzando ad esempio l’iter di autorizzazione degli impianti di riciclo, sta pensando di realizzare quegli inceneritori che erano considerati inevitabili negli anni ‘80 e ‘90 e che oggi possono essere sostituiti con impianti industriali che danno nuova vita ai rifiuti. Ci sono le condizioni tecnologiche per liberare la Sicilia dalla dittatura delle discariche, pubbliche e private, passando al sistema democratico dell’economia circolare. Serve ora la volontà politica da parte del governo regionale che invece vuole portare la Sicilia in un nuovo e insensato monopolio impiantistico”
L’EcoForum regionale sui rifiuti e l’economia circolare è inserito nel progetto nazionale di Legambiente Sicilia Munnizza Free
Sicilia Munniza Free è patrocinata da Anci Sicilia e Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti e sostenuta da :
Gold Partner CONAI,
Partner sostenitori: LVS group,Agesp,
Partner: Sarco, AsJa Ambiente, Wem
EcoForum partner: Biorepack, SRR Kalat Impianti , Ecoface, RESCO, Conoe
in collaborazione con A2A
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