Mal’Aria indistriale 2012


 

MAL’ARIA  INDUSTRIALE  2012 

L’ARIA DI SICILIA

Augusta/Melilli/Priolo/Gela e Milazzo

 

LEGAMBIENTE, “MAL’ARIA INDUSTRIALE”.

Anche quest’anno “Mal’Aria Industriale”, storica campagna di Legambiente sull’inquinamento industriale atmosferico, riporta dati preoccupanti. Nonostante molte fabbriche abbiano chiuso i battenti per via della recessione, quelle rimaste aperte contribuiscono sensibilmente all’inquinamento nel nostro Paese, con sostanze pericolosissime sia per chi vive in prossimità dei poli industriali, sia per chi lavora a stretto contatto con esse.

Queste sostanze sono: polveri sottili (PM10), ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx), monossido di carbonio (CO), composti organici volatili non metanici (NMVOC), benzene (C6H6), da un lato; cromo (Cr), mercurio (Hg), piombo (Pb), cadmio (Cd), arsenico (As), nichel (Ni),  diossine e furani, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), poli-cloro-bifenili (PCB), dall’altro.

Se l’impatto sull’ambiente è disastroso, con più del 75% della vegetazione entro il raggio di 1 km dalle fabbriche andato distrutto negli ultimi anni, anche le conseguenze sulla salute non sono da meno: l’incremento di malattie tumorali nei lavoratori degli stabilimenti e dei loro familiari, infatti, tocca livelli altissimi, con percentuali in alcuni casi superiori al 100% (dal recente studio “SENTIERI” dell’Istituto  Superiore di Sanità).

Legambiente ha a cuore la salute dei cittadini e dell’ambiente: per questi motivi si batte da sempre affinchè le emissioni di tali sostanze siano monitorate costantemente, chiedendo anche l’applicazione di tutte le tecnologie disponibili per la loro riduzione.

 

LE AUTORIZZAZIONI INTEGRATE AMBIENTALI (AIA).

Uno strumento importante per combattere e ridurre l’impatto ambientale è l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), rilasciata dalla Commissione Istruttoria AIA-IPPC.

Un’autorizzazione obbligatoria per tutte le aziende che rientrano nella direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) per continuare la produzione senza incorrere in sanzioni penali o amministrative, allo scopo di ridurre, controllare e monitorare gli inquinanti prodotti dagli impianti industriali sul territorio nazionale.

Il nostro Paese ha recepito la direttiva europea 96/61/CE con il decreto legislativo 59 del 18 febbraio 2005, con l’obbligo di rilasciare le autorizzazioni agli impianti entro il 30 ottobre 2007 o comunque di adeguarli alla normativa europea. Ma così non è stato. La Commissione europea ha, quindi, avviato nel 2008 una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, sfociata poi in un parere motivato e in un ricorso alla Corte di giustizia europea. Il procedimento si è concluso con una condanna nei confronti del nostro Paese emessa dalla Corte il 31 marzo 2011. L’aggiornamento della normativa in materia è contenuto nel decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128, che ha recepito la direttiva comunitaria 2008/1/CEdel Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC).

Al 22 ottobre 2012 sono 153 i provvedimenti in istruttoria nazionale di rilascio dell’AIA dal Ministero dell’Ambiente. Numerose le centrali termoelettriche (98), pochi gli impianti complessi (31 impianti chimici e 20 raffinerie petrolifere), 1 terminal di rigassificazione, 1 piattaforma per l’estrazione di idrocarburi e l’acciaieria Ilva di Taranto, che aveva ottenuto una prima AIA nell’agosto 2011 attualmente in fase di riesame.

Gli impianti esistenti che non hanno ancora ottenuto l’AIA, e che quindi non rispettano gli standard di esercizio ed emissione previsti dall’Europa, sono 10 impianti chimici, 1 raffineria, 6 centrali termiche e 2 acciaierie. Tra questi, il polo petrolchimico di Gela e l’impianto petrolchimico della Versalis Spa  (gruppo ENI) a Priolo, in provincia di Siracusa.

INQUINAMENTO ATMOSFERICO E CONTRIBUTO DELL’INDUSTRIA ITALIANA.

L’inquinamento atmosferico del nostro Paese ha livelli altissimi. Le forme in cui si presenta sono varie, ma la pericolosità è la stessa sia per l’ambiente sia per la collettività. Va ricordato che nel periodo 2001-2010 l’Italia ha superato più volte il valore limite annuale di PM10, e anche la concentrazione di polveri sottili (PM2.5) è andata oltre la soglia massima prevista. Il fenomeno ha interessato le zone dell’Italia settentrionale e in particolare la Pianura Padana.

Se in un primo tempo il problema dell’inquinamento atmosferico si pensava legato allo smog delle città, proveniente in larga misura dagli scarichi delle auto con conseguenze dannose anche per i monumenti, oggi maggiore attenzione è dedicata ai macro e micro-inquinanti emessi dalle industrie.

Riguardo ai primi, troviamo emissioni totali di quasi 3 milioni di tonnellate di monossido di carbonio (CO), circa un milione di tonnellate di ossidi di azoto (NOx), 210 mila tonnellate di ossidi di zolfo (SOx) o le 204 mila tonnellate di PM10 emesse nel 2010. Da non trascurare anche le emissioni di NMVOC, composti organici volatili non metanici, pari a oltre 1 milione di tonnellate e le 7.079 tonnellate di benzene.

A queste emissioni vanno sommate quelle delle sostanze micro-inquinanti, nocive alla pari delle macro anche se rilasciate in quantità più basse. Valori importanti riguardano il piombo, gli IPA e il nichel, rispettivamente con 270 mila, 152 mila e circa 111 mila chilogrammi circa. Arsenico e cromo hanno quantità totali tra i 40-50 mila chilogrammi in atmosfera, mentre le emissioni di cadmio e mercurio non arrivano a 10 mila chilogrammi.

 

I DATI DEGLI STABILIMENTI SICILIANI.

Legambiente ha realizzato una speciale classifica sull’inquinamento industriale italiano, analizzando i principali macro e micro–inquinanti atmosferici con particolare attenzione ai numeri degli stabilimenti siciliani. I dati al 2010 sono riferiti ai grandi impianti industriali in funzione del Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di inquinanti (European Pollutant Release and Transfer Register) disponibile per la procedura di dichiarazione E-PRTR prevista dalla direttiva IPPC.

Partendo da un’analisi sui macro–inquinanti, la raffineria Esso di Augusta (Siracusa) occupa il 4° posto con 2950 t di ossido di azoto emesse, mentre la raffineria di Gela occupa la 5^ posizione, con un’emissione di 2810 t di NOx nell’aria.

Di seguito, la tabella con i maggiori complessi industriali emettitori di NOx-NO2.

 

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

NOx – NO2

emissioni in aria – 2010

(t)

ILVA S.p.A. Stabilimento di Taranto (TA)

8.190

CENTRALE TERMOELETTRICA Federico II (BR sud) (BR)

7.280

Saras Raffinerie Sarde S.P.A. (CG)

3.450

Centrale Vado Ligure (SV)

3.080

ESSO ITALIA Raffineria di Augusta (SR)

2.950

RAFFINERIA DI GELA (CL)

2.810

CENTRALE TERMOELETTRICA DI MONFALCONE (GO)

2.790

COLECEM S.P.A. – CEMENTERIA DI GALATINA (LE)

2.790

CENTRALE TERMOELETTRICA DI FIUME SANTO (SS)

2.750

CENTRALI TERMOELETTRICHE DI TARANTO (TA)

2.720

TOTALE EMISSIONI DI NOX-NO2 DA IMPIANTI INDUSTRIALI

175.931

 

Fonte: elaborazione Legambiente su dati European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

 

Nella classifica sugli ossidi di zolfo troviamo invece la raffineria di Gela e la raffineria Esso di Augusta ai primi due posti (rispettivamente con 16700 e 8530 t di SOx-SO2 emesse), seguite al 5° e all’8° posto dalla raffineria ISAB Impianti sud di Siracusa (con 6760 t) e dalla raffineria di Milazzo S. C. p. a. (Messina), con 4850 t.

Di seguito, la tabella con i maggiori complessi industraili emettitori di SOx-SO2.

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

SOx – SO2

emissioni in aria – 2010

(t)

RAFFINERIA DI GELA (CL)

16.700

ESSO ITALIA  Raffineria di Augusta (SR)

8.530

ILVA  S.P.A. Stabilimento di Taranto (TA)

7.650

CENTRALE TERMOELETTRICA Federico II (BR sud) (BR)

6.920

Raffineria ISAB Impianti SUD (SR)

6.760

Centrale Vado Ligure (SV)

5.080

CENTRALE TERMOELETTRICA DI FIUME SANTO (SS)

4.860

Raffineria di Milazzo S.C.p.A. (ME)

4.850

Raffineria SARPOM di Trecate (NO)

4.520

RAFFINERIA DI SANNAZZARO DE’ BURGONDI (PV)

4.460

TOTALE EMISSIONI DI SOX-SO2 DA IMPIANTI INDUSTRIALI

135.291

Riguardo all’emissione di monossido di carbonio, la raffineria di Gela è al penultimo posto con poco più di 2000 t di CO, come si vede dalla tabella.

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

CO

emissioni in aria – 2010

(t)

ILVA S.P.A. Stabilimento di Taranto (TA)

172.000

Alcoa Trasformazioni S.r.l. – Stabilimento di Portovesme (CI)

16.000

SOLVAY CHIMICA ITALIA S.p.A. ROSIGNANO (LI)

12.400

Stabilimento di Scanzorosciate (BG)

7.140

LUCCHINI S.P.A. – Stabilimento di Trieste (TS)

5.730

THYSSENKRUPP ACCIAI SPECIALI TERNI S.P.A. – stabilimento di TERNI (TR)

3.250

Alcoa Trasformazioni S.r.l. stabilimento di Fusina (VE)

2.520

Aurubis Italia srl (AV)

2.480

RAFFINERIA DI GELA (CL)

2.210

Tampieri Energie srl (RA)

1.960

TOTALE EMISSIONI DI CO DA IMPIANTI INDUSTRIALI

268.614

 

Fonte: elaborazione Legambiente su dati European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

 

Nella classifica sulle emissioni dei composti organici volatili non metanici (NMVOC) c’è molta Sicilia: la raffineria di Milazzo S. C. p. a. (Messina) è al primo posto, mentre al 3°, 4°, 5° e 6° posto troviamo gli stabilimenti di Gela, Siracusa e Augusta. Di seguito, la tabella con i maggiori emettitori di NMVOC.

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

NMVOC

emissioni in aria – 2010

(t)

Raffineria di Milazzo S.C.p.A. (ME)

2.830

RAFFINERIA DI SANNAZZARO DE’ BURGONDI (PV)

2.810

RAFFINERIA DI GELA (CL)

2.730

Raffineria ISAB Impianti SUD (SR)

2.390

Raffineria ISAB Impianti Nord (SR)

2.320

ESSO ITALIA Raffineria di Augusta (SR)

1.530

AMCOR FLEXIBLES ITALIA SRL – STABILIMENTO DI LUGO DI VICENZA (VI)

1.310

MELFI PLANT (PZ)

1.120

SAFTA SPA (PC)

1.050

SEVEL SPA (CH)

981

TOTALE EMISSIONI DI NMVOC DA IMPIANTI INDUSTRIALI

40.247

 

Fonte: elaborazione Legambiente su dati European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

 

 Anche riguardo alle emissioni di benzene la classifica parla siciliano, con ben 7 posizioni su 10 occupate dagli stabilimenti di Gela, Siracusa, Messina e Augusta. Di seguito, la tabella con i maggiori emettitori di benzene.

COMPLESSO INDUSTRIALE

BENZENE

emissioni in aria – 2010

(t)

RAFFINERIA DI GELA (CL)

26,5

RAFFINERIA DI SANNAZZARO DE’ BURGONDI (PV)

25,6

Stabilimento di Priolo (SR)

24,1

Raffineria ISAB Impianti Nord (SR)

21,6

Raffineria di Milazzo S.C.p.A. (ME)

20,1

Raffineria ISAB impianti SUD (SR)

18,6

SASOL Italy S.P.A. Stabilimento di Augusta (SR)

15,5

ESSO ITALIANA Raffineria di Augusta (SR)

13,8

Eni SpA Diviaione Refining & Marketing – Raffineria di Livorno (LI)

11,8

ITALIANA COKE S.R.L. (SV)

11,7

TOTALE EMISSIONI DI BENZENE DA IMPIANTI INDUSTRIALI

289

 

              Fonte: elaborazione Legambiente su dati  European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

 

Proseguendo con i micro–inquinanti, riguardo a diossine e furani troviamo al primo posto l’ERG di Siracusa, che da sola rappresenta ben il 62% delle emissioni. A seguire, la tabella con i maggiori emettitori di diossina e furani.

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

Diossine e furani

emissioni in aria – 2010

(g)

ERG Power Impianti Nord (SR) * vedi nota nella pagina

123,00

AFV ACCIAIERIE BELTRAME SPA – STABILIMENTO DI VICENZA (VI)

33,00

ILVA S.P.A. Stabilimento di Taranto (TA)

15,60

Disterenergia S.p.A. (RA)

8,08

SYNDIAL SPA STABILIMENTO DI ASSEMINI (CA)

5,10

Saras Raffinerie Sarde S.P.A. (CA)

3,20

ALFA ACCIAI SPA (BS)

1,80

Tenaris Dalmine – Stabilimento di Dalmine (BG)

1,10

SAN ZENO ACCIAI – DUFERCO SRL BS)

1,02

THYSSENKRUPP ACCIAI SPECIALI TERNI S.P.A. – stabilimento di TERNI (TR)

0,88

TOTALE EMISSIONI DI DIOSSINE FURANI DA IMPIANTI INDUSTRIALI

199,00

 

Fonte: elaborazione Legambiente su dati European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

 

 

*N.B. – La Erg con la nota che trascriviamo ci ha comunicato che il dato riportato nel Registro Europeo è errato:

 Diossine e Furani: il dato concernente le emissioni del complesso ERG Power Impianti Nord (Melilli – Siracusa) non è corretto in relazione al fatto che il processo produttivo dello stabilimento non può portare all’emissione di  queste sostanze. Il dato indicato nella “Dichiarazione E-PRTR” (European Pollutant Release and Transfer Register) riportato nella tabella risulta non corretto ed è stato già oggetto di una comunicazione di errata corrige che ERG Power ha inviato al Ministero dell’Ambiente in data 18/01/2012.  In particolare, il dato comunicato da considerare è pari a 0,2 g/a, contro i 122,6 g/a, che porterebbe ERG Power fuori dalla tabella.

 

 

Nella classifica sugli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) il 2° e 3° posto sono occupati dalla ISAB Energy Impianto e dalla ERG, entrambe di Siracusa.

 

(Idrocarburi Policiclici Aromatici)

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

IPA

emissioni in aria – 2010

(kg)

ILVA S.P.A. Stabilimento di Taranto (TA)

338,00

ISAB ENERGY Impianto IGCC (SR) **vedi nota in ultima pagina

95,20

ERG Power Impianti Nord (SR) **

87,50

STABILIMENTO DI MERGO (AN)

87,20

LUCCHINI S.P.A. – Stabilimento di Trieste (TS)

79,50

TOTALE EMISSIONI DI IPA DA IMPIANTI INDUSTRIALI

687,00

 

Fonte: elaborazione Legambiente su dati European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

 

Tra gli emettitori di cromo, tre sono gli stabilimenti siciliani che compaiono in classifica, a Siracusa, Gela e Messina.

Classifica dei maggiori complessi industriali emettitori di CROMO

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

CROMO

emissioni in aria – 2010

(kg)

THYSSENKRUPP ACCIAI SPECIALI TERNI S.P.A. – stabilimento di TERNI (TR)

968,00

ILVA S.P.A. Stabilimento di Taranto (TA)

564,00

Centrale Termoelettrica Torrevaldaliga Sud (RM)

441,00

ISAB ENERGY Impianto IGCC (SR) ** vedi nota in ultima pagina

401,00

RAFFINERIA DI GELA (CL)

390,00

IMPIANTO TERMOELETTRICO DI FUSINA (VE)

256,00

Centrale Termoelettrica  di San Filippo del Mela (ME)

184,00

COGNE ACCIAI SPECIALI S.p.A (Valle d’Aosta)

170,00

Ilserv srl forno al plasma (TR)

163,00

Enel Produzione SpA – Centrale di Torrevaldaliga Nord (RM)

154,00

TOTALE EMISSIONI DI CROMO DA IMPIANTI INDUSTRIALI

4.490,00

 

Fonte: elaborazione Legambiente su dati European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

 

Riguardo al mercurio, Gela e Priolo sono presenti in classifica, come mostra la tabella riportata di seguito.

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

MERCURIO

emissioni in aria – 2010

(kg)

RAFFINERIA DI GELA (CL)

237,00

THYSSENKRUPP ACCIAI SPECIALI TERNI S.P.A – stabilimento di TERNI (TR)

182,00

Feralpi Siderurgica S.P.A. (BS)

101,00

Gruppo Mauro Saviola S.r.l. – unità locale di Sustirente (ex SAMA S.r.l.) (MN)

81,00

Gruppo Mauro Saviola S.r.l. – unità locale di Viadana (ex SIA S.r.l.) (MN)

73,00

SYNDIAL S.p.A. (ex EniChem S.p.A.) – Stabilimento di Priolo (SR)

56,10

ALFA ACCIAI SPA (BR)

55,40

ACCIAIERIE DI CALVISANO SPA (BR)

47,70

Acciaieria Valsugana SpA (TN)

41,30

STABILIMENTO DI PORTO MARGHERA (VE)

40,40

TOTALE EMISSIONI DI MERCURIO DA IMPIANTI INDUSTRIALI

1.180,00

 

Fonte: elaborazione Legambiente su dati European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

La raffineria Esso di Augusta è al 3° posto in merito alle emissioni di piombo, con 912,00 kg nell’aria; al 4° nella classifica sulle emissioni di cadmio, con 31,5 kg emessi nell’aria.

 

Classifica dei maggiori complessi industriali emettitori di PIOMBO

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

Piombo

emissioni in aria – 2010

(kg)

ILVA S.P.A Stabilimento di Taranto (TA)

9.020,00

FERRIERE NORD STABILIMENTO DI OSOPPO (UD)

2.170,00

ESSO ITALIANA Raffineria di Augusta (SR)

912,00

SIMAR S.P.A. (VE)

759,00

Gruppo Mauro Saviola S.r.l. – unità locale di Sustinente (ex SAMA S.r.l.) (MN)

743,00

ECO-BAT S.P.A. STABILIMENTO DI Paderno Dugnano (MI)

611,00

Ferriere Nord Spa Stabilimento Siderpotenza (PZ)

584,00

STEFANA – S.P.A. STABILIMENTI DI OSPITALETTO (BS)

561,00

Gruppo Mauro Saviola S.r.l. – unità locale di Viadana (ex SIA S.r.l.) (MN)

513,00

MECA LEAD RECYCLING S.P.A. (CZ)

395,00

TOTALE EMISSIONI DI PIOMBO DA IMPIANTI INDUSTRIALI

17.900,00

 

Fonte: elaborazione Legambiente su dati European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

 

Classifica dei maggiori complessi industriali emettitori di CADMIO

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

CADMIO

emissioni in aria – 2010

(kg)

ILVA S.P.A. Stabilimento di Taranto (TA)

138

FERRIERE NORD STABILIMENTO DI OSOPPO (UD)

66

THYSSENKRUPP ACCAI SPECIALI TERNI S.P.A. – Stebilimento di Terni (TR)

33,1

ESSO ITALIANA Raffineria di Augusta (SR)

31,5

Gruppo Mauro Saviola S.r.l. – Unità locale di Viadana  (ex SIA S.r.l.) (MN)

22

Gruppo Mauro Saviola S.r.l. – Unità locale di Sistinente  (ex SAMA S.r.l.) (MN)

19

FERRIERA VALSABBIA SPA (BS)

18,3

Stabilimento di Portovesme (CI)

18

Strongoli (KR)

17

COGNE ACCIAI SPECIALI S.p.A. (Valle d’Aosta)

15,4

TOTALE EMISSIONI DI CADMIO DA IMPIANTI INDUSTRIALI

443

 

Fonte: elaborazione Legambiente su dati  European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

Per concludere, i dati sull’arsenico e sul nichel. In merito al primo, gli stabilimenti di Catania e Gela sono presenti in classifica con 62 e 32 kg di emissioni nell’aria, mentre riguardo alle emissioni di nichel troviamo la raffineria di Milazzo al 2° posto, seguita dalla Isab di Siracusa e dalla raffineria di Gela. Di seguito, le due tabelle con i maggiori emettitori di arsenico e nichel.

 

Classifica dei maggiori complessi industriali emettitori di ARSENICO

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

ARSENICO

emissioni in aria – 2010

(kg)

RAFFINERIA SI SANNAZZARO DE’ BURGONDI (PV)

258

ILVA S.P.A. Stabilimento di Taranto (TA)

157

ST MICRIELECTRONICS SPA sito di Catania (CT)

62

Eni SpA Divisione Rfining & Marketing – rRaffineria di Livorno (LI)

61,1

Enel Produzione S.p.A. Centrale della Spezia “Eugenio Montale” (SP)

51,4

Saras Raffinerie Sarde S.P.A. (CA)

51

Centrale Termoelettrica Brindisi (BR)

42,8

RAFFINERIA DI GELA (CL)

32

CENTRALI TERMOELETTRICHE DI TARANTO (TA)

29,2

CENTRALE TERMOELETTRICA Federico II (BR sud) (BR)

28,7

TOTALE EMISSIONI DI ARSENICO DA IMPIANTI INDUSTRIALI

881

 

Fonte: elaborazione Legambiente su dati European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

Classifica dei maggiori complessi industriali emettitori di NICHEL

 

COMPLESSO INDUSTRIALE

NICHEL

emissioni in aria – 2010

(kg)

Raffineria di Venezia (VE)

1.590,00

Raffineria di Milazzo S.C.p.a. (ME)

1.140,00

Raffineria SARPOM di Trecate (NO)

995,00

ISAB ENERGY Impianto IGCC (SR) ** vedi nota in ultima pagina

973,00

Saras Raffinerie Sarde S.P.A. (CA)

909,00

Raffineria ISAB Impianti SUD (SR)

838,00

RAFFINERUA DI GELA (CL)

617,00

RAFFINERIA DI SANNAZZARO DE’ BURGONDI (PV)

616,00

ENI S.P.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING RAFFINERIA DI TARANTO (TA)

608,00

Stabilimento Polimeri Europa di Porto Torres (SS)

607,00

TOTALE EMISSIONI DI NICKEL DA IMPIANTI INDUSTRIALI

18.000,00

 

Fonte: elaborazione Legambiente su dati dell’ European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)

 

** N.B. Relativamente ai dati IPA, Cromo e Nichel la Erg ha voluto precisare che essi sono “stimati” sulla base di campagne di rilevamento condotte in condizioni di esercizio degli impianti al massimo carico. Si trascrive la nota della Erg:

IPA (per ISAB Energy ed ERG Power), Cromo e Nichel  (solo per ISAB Energy): si evidenzia che tali dati, in considerazione della natura delle sostanze (che non possono essere misurate in maniera continua), sono stati calcolati utilizzando i risultati di campagne di misura puntuali, svolte, come previsto dalle autorizzazioni vigenti, due volte l’anno e nelle condizioni di massimo carico degli impianti; tali valori di concentrazione, ottenuti nelle condizioni di impianto suddette, sono stati considerati, in maniera conservativa, RAPPRESENTATIVI di un intero anno di esercizio.  Nell’ottica della massima trasparenza che contraddistingue ERG in tali tematiche, sono stati dichiarati i valori STIMATI secondo le modalità suddetta, frutto di calcoli in cui le ipotesi di fondo, come evidenziato, risultano ampiamente cautelative.

 

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