11.09.2025 – Basta con la lottizzazione politica degli enti parco. Legambiente: parchi regionali al minimo storico di credibilità. Servono nuove procedure di selezione ad evidenza pubblica per rispettare criteri di trasparenza e competenza. Lo stesso per i direttori, inattuata la nuova legge regionale sull’albo degli idonei
- data Settembre 11, 2025
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Le notizie stampa di queste ore sugli scontri politici per la nomina dei presidenti degli enti parco aumentano la perdita di credibilità di questi enti, che dovrebbero sfuggire a queste logiche lottizzatrici vista anche la delicatezza delle funzioni per le politiche di conservazione della natura e per la promozione dello sviluppo sostenibile di vasti territori e comunità che richiederebbero specifiche competenze.
Anche i commissari regionali, che da anni reggono gli enti e vengono sostituti ad ogni cambio di colore politico della regione, non sono sfuggiti a queste logiche ed hanno portato gli enti ad una condizione di assoluta precarietà per la mancanza di organi con un mandato pluriennale.
I parchi regionali sono al minimo storico di credibilità e sempre più invisi alle comunità locali, e vicende come questa fanno aumentare sconcerto e disaffezione.
Occorre procedere alle nuove nomine secondo criteri di rigorosa competenza e con procedure ad evidenza pubblica comparative per scegliere le persone con i titoli più adeguati. Per la legge regionale i presidenti vanno nominati dal Presidente della Regione previa delibera della Giunta regionale su proposta dell’Assessore Regionale al Territorio, “scelti tra persone che si siano particolarmente distinte nella salvaguardia dell’ambiente e che siano in possesso di titoli culturali o professionali adeguati”.
Gli enti parco si sono ridotti da troppo tempo a centri di sottogoverno e di gestione politico-clientelare ed è ormai è improrogabile mettere vincoli ancora più rigorosi alle scelte discrezionali della politica e sancire casi di incompatibilità, come quelli legati alle precedenti nomine di componenti degli uffici di gabinetto.
I parchi sono privi dei piani territoriali il cui obbligo di adozione è scaduto da moltissimi anni, sono ridotti a stipendifici di piante organiche sempre più asfittiche e prive di tante competenze tecniche necessarie, mancano i guardiaparco, bracconaggio ed altre manomissioni ambientali sono all’ordine del giorno.
I comitati esecutivi degli enti parco, il vero organo di amministrazione, sono ridotti a organi ristretti, non rappresentativi ed autoreferenziali costituiti dal presidente dell’ente parco, da un sindaco e dal capo dell’ispettorato forestale che versa in una condizione di conflitto di ruoli essendo preposto alla vigilanza anche sugli interventi realizzati dagli enti parco.
Ma anche sui direttori degli enti parco la situazione non è molto differente, cambiano ad ogni elezione ed ancora non è stata data attuazione alla nuova norma dell’articolo 6 della L.R. 22 del maggio 2025 che prevede che vengano scelti tra gli idonei inseriti in uno specifico albo istituito dall’Assessorato Regionale Territorio Ambiente stabilendo modalità e criteri di iscrizione previo parere della competente commissione dell’ARS.
Occorre uno scatto di responsabilità da parte dei decisori politici per rilanciare i parchi con competenze di alto livello, evitando situazioni di conflitti di ruolo, e dando attuazione a tutte le parti positive inapplicate della normativa regionale.
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