16.10.2025 – 8ª Edizione dell’EcoForum Sicilia – Focus sulle filiere industriali dell’economia circolare. Prossimo anno cruciale per la messa a terra dei cantieri finanziati dal PNRR. Legambiente rilancia la campagna “Sicilia Munnizza Free” e accende i riflettori sul futuro della gestione dei rifiuti nell’isola. Raccolta differenziata in stallo nel 2024: il frutto avvelenato di una sciagurata campagna di propaganda incentrata esclusivamente su inceneritori e discariche
- data Ottobre 16, 2025
- autore ufficiostampa
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Torna l’EcoForum regionale sui rifiuti e sull’economia circolare, giunto quest’anno alla sua ottava edizione. L’evento, promosso da Legambiente Sicilia, anticipa come di consueto l’avvio della campagna “Sicilia Munnizza Free”, che mira a liberare l’isola dai rifiuti e a promuovere un modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità e sul riuso delle risorse.
Il focus di questa edizione è dedicato alle filiere industriali dell’economia circolare, in un momento cruciale per la messa a terra dei cantieri finanziati dal PNRR. Le misure previste dal Piano di ripresa e resilienza sono finalizzate a potenziare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti, rafforzare le infrastrutture per la raccolta differenziata, modernizzare o realizzare nuovi impianti di trattamento e promuovere progetti innovativi per le filiere strategiche.
La Sicilia è tra le regioni che più stanno beneficiando delle risorse PNRR, con progetti per oltre 250 milioni di euro. Tra questi figurano:
- la creazione di 70 centri comunali di raccolta e l’introduzione della tariffazione puntuale;
- la realizzazione di impianti pubblici di biodigestione anaerobica a Priolo Gargallo, Corleone e Messina;
- l’impianto per la valorizzazione delle frazioni secche della raccolta differenziata a Palermo;
- l’impianto per il trattamento dei fanghi di depurazione a Campobello di Mazara;
- i progetti faro per il riciclo di PAP e tessili a Palermo e Messina.
A questi interventi si aggiungono i finanziamenti destinati alle imprese per l’ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti di raccolta, logistica e riciclo dei rifiuti in carta, cartone e plastica, oltre ai progetti in project financing per gli impianti di biodigestione di Bellolampo, Mazzarà Sant’Andrea e il polo impiantistico SRR Palermo Est di Castellana Sicula.
Nonostante le opportunità, molti di questi progetti stanno affrontando notevoli ostacoli burocratici, con ritardi e in alcuni casi rinunce che rischiano di compromettere la realizzazione degli impianti per l’economia circolare.
“È paradossale – sottolinea Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia – che, mentre in tutta la Sicilia si registra un fermento di investimenti pubblici e privati per la transizione ecologica, con evidenti ricadute positive non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e occupazionale, la Regione continui a puntare su un modello di gestione dei rifiuti ormai superato, -il vecchio modello lineare: produci, utilizza e poi butta o brucia – basato su discariche e inceneritori”.
La stessa Corte dei Conti, nella bozza di referto sulla gestione del ciclo dei rifiuti, evidenzia come «non risultino, alla data della presente relazione, ulteriori provvedimenti del Commissario straordinario relativi alla progettazione o realizzazione di impianti — diversi dai termovalorizzatori — afferenti al ciclo integrato dei rifiuti».
Dopo anni di progressi, la raccolta differenziata in Sicilia è in fase di stallo: dal 21% del 2017 si è passati al 55,2% nel 2023, ma nel 2024 l’incremento è stato di appena 0,5% rispetto all’anno precedente.
“È il frutto avvelenato – aggiunge Castronovo– di una sciagurata campagna di propaganda incentrata esclusivamente sugli inceneritori, che ha bloccato il percorso virtuoso avviato da amministrazioni e cittadini, anziché sostenerlo con misure e investimenti mirati la migliorare la qualità della raccolta e favorire la realizzazione di impianti per il riciclo”.
“Il rischio, anzi la certezza – conclude Castronovo- è che con l’attuale piano dei rifiuti e la scelta degli inceneritori si finisca per bruciare non solo i rifiuti, ma anche centinaia di milioni di euro e anni di lavoro per costruire una vera filiera dell’economia circolare. La Sicilia ha oggi l’opportunità di trasformare un’emergenza cronica in un volano di sviluppo sostenibile, di risanamento ambientale e di rinascita economica. Sprecarla sarebbe imperdonabile.”
L’EcoForum è stato accreditato dall’Università degli studi di Palermo come evento formativo ai fini del riconoscimento dei crediti formativi gli studenti del corso di Laura in Ingegneria Ambientale
Sicilia Munnizza Free è patrocinata dal Dipartimento regionale rifiuti della Regione Siciliana e da Anci Sicilia
ed è sostenuta:
Gold Partner : CONAI
Partner Sostenitori: LVS, Agesp,
Partner: Asja, Sarco, SEAP, WEM,
EcoForum Partner: Biorepack, EcoFace, FG Sistem recycling
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