13.12.2017 – Legambiente Sicilia: no alla discarica ad Agira. “Le modalità con le quali si è giunti ad autorizzare la discarica sono le stesse che hanno consentito le peggiori vicende infrastrutturali che oggi deturpano in maniera indelebile la nostra isola”
- data Dicembre 13, 2017
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Legambiente Sicilia dice no alla discarica per i rifiuti speciali da realizzarsi in Contrada Serra Campana-Cote nel Comune di Agira (EN), proposto dalla Società Agireco. Il via libera lo aveva dato, come ultimo regalo, l’assessore regionale al territorio ed Ambiente Maurizio Croce. La pubblicazione del decreto, con tutte le autorizzazioni del caso, ha sollevato le proteste sia di Agira che dei comuni vicini. L’area prescelta, a Sud della antica città, è posta tra tre diversi Siti di Importanza Comunitaria e, al centro di una vallata, si trova perfettamente lungo l’asta torrentizia di uno dei tributari dell’invaso Sciaguana, una diga ad uso irriguo.
Alla protesta la ditta ha risposto con una sua lettera aperta nella quale per tranquillizzare gli animi, spiegando che l’impianto sarà destinato esclusivamente per lo stoccaggio di manufatti contenenti fibre di amianto. Questo ha, ovviamente, aumentato il livello di allarme tra o cittadini. Legambiente, partecipando alle assemblee pubbliche sia di Agira che di Nissoria, ha ribadito la sua posizione sottolineando che gli atti relativi all’impianto sono nulli. Inoltre, rimarcando come la eventualità di un impianto destinato allo stoccaggio definitivo a norma del Codice Ambientale. sarebbe da considerarsi benvenuta per un territorio che ha la grande necessità di addivenire alla bonifica di migliaia di manufatti che vanno da vecchi pluviali, canne fumarie e serbatoi alla gigantesca presenza delle coperture dello stabilimento di Pasquasia, non può che considerare errata non solo la mancata concertazione ed il mancato confronto con la gente, ma anche la scelta di un’area che, anche laddove avesse tutte le caratteristiche consone alla realizzazione, rappresenterebbe una ulteriore tendenza al consumo del suolo. Questa parte della provincia di Enna ha, infatti, visto, nel breve giro di mezzo secolo, la distruzione di centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli, di vallata fluviale, di zone umide, a favore di una ipotetica crescita industriale che oggi è rappresentata esclusivamente da decine di capannoni dismessi, chilometri di strade abbandonate, impianti vetusti.
Legambiente, quindi, non potrà mai avallare procedimenti autorizzativi che escludono a priori ogni possibile ruolo della cittadinanza, ogni confronto, ogni concertazione possibile. Le modalità con le quali si è giunti ad autorizzare la discarica sono le stesse che hanno consentito le peggiori vicende infrastrutturali che oggi deturpano in maniera indelebile la nostra isola.
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