11.11.2022 – Alla vigilia della manifestazione COP27, Legambiente denuncia e documenta perdite di metano in atmosfera in alcuni impianti in Italia. Su 25 impianti a gas fossile e petrolio monitorati tra Sicilia e Basilicata, in ben 13 sono state individuate emissioni di metano: 15 casi di rilasci diretti (venting) e 68 perdite. Tra i casi più preoccupanti quello del gasdotto Greenstream a Gela . L’associazione: “Servono più impegni concreti per il clima e interventi da parte dell’Italia per monitorare, controllare e ridurre le emissioni di metano”
- data Novembre 11, 2022
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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In Italia sono diversi gli impianti lungo l’intera filiera del gas fossile e del petrolio in cui si verificano emissioni di metano in atmosfera. Su 25 impianti monitorati tra Sicilia e Basilicata, in ben 13 sono state individuate delle emissioni di metano significative: 15 casi di rilasci diretti (venting) e 68 perdite, per un totale di circa 80 punti di emissione individuati. Emissioni silenziose e non visibili a occhio nudo, causate da una scarsa manutenzione degli impianti, da possibili guasti, ma anche alla pratica del venting (ossia il rilascio volontario e controllato di gas in atmosfera) e che, oltre a rappresentare uno spreco di risorse, costituiscono una minaccia per il clima. Il metano è, infatti, un gas fino a 86 volte più climalterante dell’anidride carbonica per i primi 20 anni dal suo rilascio in atmosfera.
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